Ho scolpito dal marmo duro candide statue.
Il Signore Gesù ha scolpito l’anima mia.
A golpe de cincel la roca hiero
y apago lentamente su dureza
para encender tu cuerpo de pureza,
fugaz -de este sepulcro- prisionero.
Graba en mi ser tu imagen, oh Cantero,
extinga tu bondad toda aspereza,
injerta en mi alma mustia la belleza,
cincela la esperanza que aún espero.
Yo te esculpí, me esculpa ahora tu mano;
yo te llamé, tu grito me despierte
con cinco voces que en tu cuerpo exhibes.
Te alcanzo a percibir divino, humano,
detrás de dura piedra, muerta, inerte,
cándida Luz que en blanco mármol vives.
Texto italiano
La roccia salda e fredda a colpi impero,
ma spengo con amor la sua durezza;
il corpo tuo accendo di purezza
fugace -in questa fossa- prigioniero.
Dipingi nel mio cuor il Volto vero,
la tua bontà estingua ognor l’asprezza,
nell’ anima appassita alzi bellezza,
incidi la speranza con cui spero.
Ti ho scolpito, mi formi or la tua mano;
ti ho chiamato, il tuo clamor mi leva
e cinque voci nel tuo corpo scrivi.
Così ti percepisco santo, umano
e dietro pietra morta mi pareva
guardar la pace candida in cui vivi.